Perché si vota con la matita?

In principio dal 1946 ad oggi si vota con la matita. Questo perché la penna a sfera
può lasciare tracce sul retro della scheda elettorale dando una visione del voto in trasparenza.
Oltre a questo, votare con la penna a sfera potrebbe forare o rompere il foglio elettorale,
dando visibilità ulteriore alla segretezza del voto.
La matita utilizzata però non ha una normale mina in grafite,
ma contiene anche coloranti solubili in acqua derivati da metilene,
misto a talco e collante per dare a loro resistenza.
Questa matita viene comunemente chiamata matita copiativa.

Quando si vota con la matita copiativa il segno lasciato sulla scheda elettorale
può essere cancellato solo su abrasione, ma effettuando questa operazione
sia il segno a matita che la scheda elettorale si cancellerebbe.
Questo perché anche la scheda elettorale è stampata con in inchiostro
“cancellabile” che invalida ogni tentativo di manomissione.

Quando si cancella questa matita viene solo rimosso il 90% della graffite,
mentre i pigmenti colorati rimangono sul foglio dove è stato lasciato il segno.

Anche se il votante utilizzerà un tratto leggero durante la votazione,
il segno cancellato sarà comunque visibile in controluce.

Quindi, quando si vota con la matita è bene verificare che la matita utilizzata,
sia quella copiativa. Per riconoscere una matita copiativa è necessario che sia impresso
oltre alla scritta di descrizione il codice numerico inciso.

Nel passato la matita copiativa era utilizzata comunemente per firmare documenti e atti,
questo prima dell’invenzione dalle penna a sfera.

Foto: Wikipedia

 

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