Perché il mare è salato? La spiegazione scientifica dietro un fenomeno naturale

Il sale marino si cristallizza su uno scoglio in un mare limpido e azzurro, illustrando il fenomeno della salinità.

È una domanda che tutti ci siamo posti, almeno una volta, fin da bambini: perché il mare è salato? La risposta a questa semplice ma affascinante domanda si trova in un ciclo naturale complesso e continuo che dura da milioni di anni. L’acqua degli oceani non è salata per magia, ma per un processo che coinvolge la terraferma, i fiumi, l’atmosfera e il fondale marino.

Il ruolo dei fiumi: il principale “fornitore” di sale

La fonte principale del sale del mare non è l’oceano stesso, ma le rocce sulla terraferma. Quando piove, l’acqua piovana, che è leggermente acida, erode le rocce. Durante questo processo di erosione, l’acqua scioglie i minerali e i sali che si trovano nelle rocce, trasportandoli via. Questa miscela di acqua e minerali scorre poi in torrenti e fiumi, che, come dei grandi tubi di scolo, finiscono per riversare tutto il loro contenuto nell’oceano.

I fiumi trasportano ogni anno miliardi di tonnellate di sali disciolti nell’oceano. Sebbene l’acqua dei fiumi non sia percepita come salata al gusto, il costante e inesorabile flusso di minerali ha accumulato una quantità enorme di sale negli oceani nel corso di miliardi di anni.

Vulcanismo sottomarino e il ciclo del sale

Un’altra fonte importante di sali nel mare è l’attività vulcanica sottomarina. Lungo le dorsali oceaniche, ci sono delle fessure nel fondale marino chiamate “hydrothermal vents”. Queste bocche vulcaniche emettono fluidi ricchi di minerali, tra cui cloruri e solfati, che si disperdono nelle acque oceaniche. Anche la cenere e il gas rilasciati dai vulcani sottomarini contribuiscono all’apporto di sale. Questo processo, combinato con quello dei fiumi, ha portato l’acqua del mare a raggiungere una concentrazione media di sale di circa il 3,5%.

L’evaporazione: la chiave che rende il mare salato

Se i fiumi portano continuamente acqua dolce nell’oceano, perché la concentrazione di sale non diminuisce? La risposta sta nel processo di evaporazione. Il sole riscalda l’acqua sulla superficie del mare, trasformandola in vapore acqueo. L’acqua che evapora è pura, cioè priva di sale. Il sale, essendo un solido, rimane nell’oceano. Questo ciclo di evaporazione e pioggia fa sì che il sale si concentri nell’oceano, aumentando la sua salinità.

La salinità non è però omogenea ovunque. Nelle zone equatoriali, dove il sole è più forte e l’evaporazione è più intensa, il mare tende a essere più salato. Lo stesso accade nei mari quasi chiusi, come il Mar Rosso, dove l’evaporazione è elevata e l’afflusso di acqua dolce è limitato.

Il mito del sale “cancellato” e la stabilità del ciclo

Nonostante il continuo afflusso di sali, la salinità media degli oceani è rimasta stabile per milioni di anni. Questo perché il sale viene anche rimosso dal ciclo. I sali si depositano sul fondale marino, vengono assorbiti da alcuni organismi marini per costruire i loro scheletri e gusci, e vengono intrappolati in sedimenti che si formano sul fondo dell’oceano. Questo complesso equilibrio tra l’aggiunta e la rimozione del sale è ciò che mantiene l’oceano a una salinità relativamente costante.

In conclusione, perché il mare è salato non è un mistero. È il risultato di un ciclo naturale di erosione, trasporto ed evaporazione che ha lavorato per miliardi di anni, rendendo i nostri oceani uno degli ecosistemi più affascinanti del pianeta.

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